VENEZIA: LE IPAB UNITE IN UN CONSORZIO PER COMPETERE CON I PRIVATI

Il progetto delle dieci case di riposo pubbliche presenti nella Città metropolitana Antica scuola dei Battuti, lavori in via Spalti e all’ex ospizio Briati di Muran

Un consorzio tra le Ipab – gli istituti pubblici di assistenza alle persone – per rispondere alla concorrenza sempre più agguerrita degli istituti e delle case di riposo private. Un consorzio per la gestione comune del personale, dei bandi di gara o della programmazione dei servizi, tanto per fare qualche esempi. E’ questo lo scenario quasi obbligato all’orizzonte – anche se sarà difficile mettere d’accordo campanili diversi – per la gestione dei servizi alle persone nelle dieci Ipab della provincia di Venezia. Lo scenario emerge anche dalla relazione di fine mandato del Cda dell’Antica Scuola dei Battuti, dove pochi giorni Aldo Mingati, dopo 12 anni, ha lasciato la presidenza a Laura Besio e al nuovo Cda nominato dalla giunta Brugnaro. Sulle scrivanie dei membri del nuovo Cda, tra pochi giorni, arriverà lo studio che i precedenti membri avevano commissionato a un noto commercialista della città sull’ipotesi di un consorzio tra Ipab, nell’ambito della Città metropolitana. La razionalizzazione degli Istituti è anche obiettivo dell’amministrazione comunale – come riportiamo nell’articolo qui sotto – al lavoro per portarli da sei a tre fondendo quelle che hanno i patrimoni con quelle che erogano servizi. Ex casa Albergo. Il passaggio di testimone da un Cda all’altro è stato anche l’occasione per fare il punto sull’Ipab mestrina a partire dagli investimenti. Il principale, a Mestre, riguarda la ristrutturazione dell’ex casa albergo di via Spalti – sovrasta l’attuale portineria – oggi chiusa e inutilizzata, che permetterà di rivedere l’organizzazione dei servizi offerti. Nei giorni scorsi è stato assegnato l’appalto per la progettazione della ristrutturazione. «Un processo destinato a durare diversi anni», si legge nella relazione di fine mandato del presidente uscente, «e che coinvolgerà per moduli di ristrutturazione in tempi diversi, tutta la parte storica degli anni 1950/60 per arrivare verso l’incrocio con via Torre Belfredo con via Spalti agli edifici del primo ’900 e con la struttura detta Ottocentesca.