STORIA

L’Azienda “Asilo Savoia”, costituita con la D.G.R. n. 899 del 3 dicembre 2019, trae le sue origini dalla fusione delle seguenti IPAB:

a) “Asilo Savoia per l’Infanzia Abbandonata”, la cui fondazione venne promossa al fine di commemorare la fausta data del XX settembre, da S.E. il Cav. Francesco Crispi, Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell’Interno, in quel giorno del 1887, allo scopo altamente umanitario e civile, di raccogliere fanciulli abbandonati; sottrarli alla miseria ed alla corruzione, ed educarli all’amore di Dio, della Patria, della civiltà e del lavoro. L’Istituto, per graziosa concessione di S.M. il Re Umberto I, assume la denominazione di Asilo Savoia. Il nuovo istituto fu aperto un anno dopo, cioè il 20 settembre 1888, e con Regio Decreto 13 marzo 1890 veniva eretto in Ente Morale. La prima sede dell’Asilo fu un fabbricato all’Arco dei Tolomei, ma nel novembre 1889 si trasferì in una porzione dell’antico Ospedale dei Pellegrini e Convalescenti, in via dei Pettinari, ceduto in affitto da quella amministrazione e poi dal Pio Istituto di Santo Spirito e Ospedali Riuniti di Roma. Il locale era sufficientemente ampio, ma inadatto per un ricovero di bambini, perché assolutamente mancante di area scoperta e di facile e igienica ventilazione. Nel 1914 l’Asilo Savoia entrò in possesso di metà del valore patrimoniale dell’Opera Pia Dotalizia Canobi a seguito della sua estinzione per esaurimento della sua attività assistenziale e il 4 giugno si poté quindi dare inizio alla costruzione del nuovo edificio di Via Monza 2 ponendo la prima pietra. Il 30 maggio 1916 ultimati i lavori venne inaugurata la nuova sede, dove l’attività assistenziale proseguì ininterrottamente fino al 1981.

b) “Pio Istituto della Santissima Annunziata”, il quale trasse origine dalle disposizioni testamentarie di Camillo Porcari del 18 luglio 1488 e nacque con esclusive finalità di conferire doti nuziali a giovani donne in situazione di bisogno. Con Regio Decreto del 29 aprile 1886 venne disposta la parziale trasformazione degli scopi, prevedendo che fino a ¼ della rendita netta complessiva potesse essere destinata alle attività in favore dell’infanzia, a suo tempo attraverso la disciolta “Opera Pia Baliatico”, all’uopo eretta in ente morale con RD 6 febbraio 1887 e, in caso di eventuali ulteriori disponibilità, sempre a valere sul ¼ disponibile, ad altri soccorsi/sussidi ai poveri d’ambo i sessi e di qualunque età, che si trovano in stato di “incolpevole indigenza”.

c) “Lascito Giovanni e Margherita Achillini”, il quale traeva origine dalle volontà espresse nel testamento pubblico dalla Sig.ra Margherita Hermes Vedova Achillini a rogito del Notaio Luigi Buzi di Roma in data 7 dicembre 1938 e registrato a Roma il 15 ottobre 1939. Gli scopi originari dell’Ente, eretto in Ente Morale con Decreto Luogotenenziale 5 aprile 1945, erano l’esercizio della beneficenza “mediante erogazione di sussidi mensili di lire 150 in favore di coppie di coniugi di buona moralità che abbiano superato il 60° anno di età e che non abbiano figli viventi in condizioni di poterli aiutare, con accrescimento della quota, in caso di morte di uno dei coniugi, all’altro sopravvivente”.

Con la D.G.R. n.1 del 14 gennaio 2020, l’Asilo Savoia è stato inoltre individuato dalla Regione Lazio quale soggetto destinatario delle risorse patrimoniali e finanziarie dell’Opera Pia “Sarina Nathan”, articolata in due sezioni aventi rispettivamente le seguenti finalità: “Unione Benefica”, finalizzata a “dar vitto e alloggio a condizioni vantaggiose alle giovani di qualsiasi nazionalità in cerca di collocamento perché siano sottratte alle insidie di altri luoghi di dimora provvisoria” e “trovar loro lavoro o collocamento nel mestiere cui sono addestrate”; “Scuola Mazzini” con il fine di “addestrare le alunne in determinate arti e professioni affinché, compiuto il percorso di studio, preferibilmente siano al caso di formare fra di loro cooperative di lavoro o altrimenti abbiano il mezzo di guadagnarsi onestamente la vita (…) A tutte dovranno essere impartiti i principi del vivere civile ed onesto adoperando qual libro di testo per una educazione <I Doveri dell’Uomo> di Giuseppe Mazzini”.

Quale soggetto destinatario dei beni della suddetta IPAB, l’Asilo Savoia ha assunto il compito di “preservarne nel tempo, oltre alle finalità costitutive della stessa, attualizzate alle odierne esigenze dell’assistenza e della beneficenza pubblica, la memoria dei fondatori, mediante la gestione e l’organizzazione, in via continuativa e attraverso le rendite derivanti dal patrimonio immobiliare di pertinenza, di un servizio di accoglienza o sostegno abitativo o per il tramite della erogazione,  nei limiti delle disponibilità economiche, di contributi economici, anche sotto forma di premi, destinati al sostegno e all’avviamento professionale di donne in situazione di disagio sociale ed  economico intitolati al fondatore Ernesto Nathan”.

Con la D.G.R. n. 172 del 16 aprile 2020, infine, l’ASP “Asilo Savoia”, sempre ai sensi dell’articolo 4 della l.r. 2/2019, è stata individuata dalla Regione Lazio quale soggetto destinatario delle risorse patrimoniali e finanziarie della disciolta IPAB “Pia Unione Lauretana delle Dame Romane”, fondata nel 1825 per iniziativa della Principessa Teresa Doria Pamphilj e riconosciuta con Breve del Pontefice Pio IX con le seguenti finalità: “ricoverare gratuitamente le giovani traviate ma pentite le quali vengono nell’istituto stesso alimentate ed istruite tanto nel leggere o scrivere quanto nei lavori domestici e nella dottrina cristiana per restituirle emendate e corrette ai genitori o collocarle in onesto matrimonio”; “ricoverare e mantenere gratuitamente bambine e orfane o appartenenti a genitori che si trovano nell’impossibilità di educarle per preservarle dal pervertimento, istruirle e collocarle poi convenientemente o restituirle ai genitori in istato di provvedere onestamente al proprio mantenimento”.