NEOMAGGIORENNI: LA RETE DEI SERVIZI SI AMPLIA CON ULTERIORI 2 STRUTTURE

Asilo Savoia: un modello integrato che mette in rete risorse e progettualità di Ministero del Lavoro, Regione Lazio e Roma Capitale.

Inaugurati oggi altri due cohousing per neomaggiorenni in uscita dalle strutture di accoglienza di Roma Capitale. Il progetto sperimentale ‘Promozione di percorsi tendenti all’autonomia e alla partecipazione attiva dei neomaggiorenni in uscita dal circuito di accoglienza di Roma Capitale’, realizzato dal Dipartimento Politiche Sociali con l’Azienda pubblica di Servizi alla persona Asilo Savoia, ha già permesso l’avvio di tre strutture e si completa con queste due, in cui sono coinvolti 5 ragazzi da una parte e 4 dall’altra.
Obiettivo del servizio è supportare i ragazzi che, dopo l’accoglienza nelle comunità residenziali, al raggiungimento dei 18 anni si trovano ad affrontare un passaggio obbligato verso un’autonomia che rischia di rappresentare un momento di crisi per la difficoltà di reperire un alloggio in mancanza di un reddito stabile o di offrire garanzie di solvibilità solitamente fornite dalla famiglia.


“L’Asilo Savoia – ha dichiarato il Presidente Massimiliano Monnanni – ha da tempo sperimentato nell’ambito di precedenti e analoghi accordi con la Regione Lazio un modello di intervento innovativo che assicura un percorso di accompagnamento globale di ragazze e ragazzi che al compimento dei 18 anni escono dalle strutture di accoglienza residenziale per minori e che necessitano di una fase ulteriore e transitoria volta all’effettiva integrazione sociale, abitativa e soprattutto ad un inserimento lavorativo efficace”. “Con l’accordo sottoscritto a suo tempo con Roma Capitale per complessivi 24 posti in 6 strutture, di cui 3 messe a disposizione dal Comune e 3 dall’ASP, la rete cittadina di servizi dedicati ai neo maggiorenni – includendo le progettualità promosse e sostenute dalla Regione Lazio fin dal 2019 e gli interventi previsti dal programma sperimentale “care leavers” varato dal Ministero del Lavoro unitamente a Regione Lazio e Roma Capitale, può ora contare complessivamente su 10 unità abitative, tutte gestite direttamente dall’ASP, mentre il numero totale di ragazze e ragazzi che usufruiscono dei servizi previsti è pari a 54”.
I ragazzi usufruiscono di un periodo ponte di tre anni, in cui oltre ad avere un’autonomia abitativa e a crescere nella condivisione di compiti e responsabilità, vengono affiancati da operatori specializzati che li coadiuvano nella gestione della vita quotidiana, nell’avviamento al lavoro, nella costituzione di un gruppo di pari, nell’individuazione di figure di riferimento anche attraverso la peer education.
Rientrano nel progetto una serie di attività per il perfezionamento delle competenze lavorative, anche attraverso corsi di formazione professionale, sostegno ai percorsi di studio già avviati, accompagnamento per lo svincolo graduale dal circuito assistenziale per l’inserimento in autonomia alloggiativa.
Il progetto orienta alla costituzione di un gruppo di pari che possa costituire una valida risorsa per il rafforzamento dell’autostima e delle capacità di gestione della vita quotidiana, e promuove, attraverso la collaborazione con il volontariato, reti di solidarietà e di partecipazione territoriale.
La formula abitativa del cohousing permette a ciascuno di dare il proprio contributo e nel contempo di sviluppare un senso di appartenenza grazie alla dimensione familiare dei gruppi, composti ciascuno da un massimo di 5 ragazzi.


Sono state consegnati il 13, il 23 e il 29 aprile u.s. a 4 ragazze e 7 ragazzi i primi tre appartamenti – due dei quali messi a disposizione e allestiti da Asilo Savoia – destinati al servizio sperimentale “Promozione di percorsi tendenti all’autonomia e alla partecipazione attiva dei neomaggiorenni in uscita dal circuito di accoglienza di Roma Capitale”.

L’accordo tra ASP e Comune di Roma nasce dall’esigenza di supportare i ragazzi che, dopo l’accoglienza nelle comunità residenziali, al raggiungimento dei 18 anni si trovano ad affrontare un passaggio obbligato verso un’autonomia che rischia di rappresentare un momento di crisi, per la difficoltà di reperire un alloggio in mancanza di un reddito stabile o di offrire garanzie di solvibilità solitamente fornite dalla famiglia.
Il Dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale, insieme all’Asp Asilo Savoia, ha quindi sviluppato un progetto sperimentale di accoglienza con forme residenziali innovative per un totale di 24 giovani, che prevede per le annualità 2021 e 2022 l’attivazione e l’organizzazione di 6 strutture per neo-maggiorenni, con tre appartamenti messi a disposizione dal Dipartimento Politiche Sociali ed altrettanti dall’Asilo Savoia.

Obiettivo comune delle due Amministrazioni è soddisfare i bisogni delle persone giovani con fragilità, attraverso l’erogazione di servizi in grado di accogliere, orientare e sostenere i neo-maggiorenni nel difficile percorso verso l’autonomia, attraverso l’offerta di una rete integrata di servizi che facilitino l’autopromozione e che favoriscano l’inserimento sociale.
“Con l’accordo con il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale – ha dichiarato il Presidente di Asilo Savoia Massimiliano Monnanni – andiamo a sviluppare e rendere strutturale – dopo la sperimentazione promossa e finanziata già dal 2019 dalla Regione Lazio che ha reso possibile l’apertura di 5 strutture e quella sui care leavers sostenuta dal Ministero del Lavoro e della Politiche sociali e avviata d’intesa con Regione e Roma Capitale – un modello integrato per il sostegno abitativo e lavorativo dei neomaggiorenni che mette a sistema tutti i finanziamenti e i soggetti pubblici preposti, evitando sovrapposizioni di interventi e dispersione di risorse. Siamo lieti come Asilo Savoia di confermare il nostro ruolo di azienda pubblica al servizio delle Amministrazioni locali, a maggior ragione su un tema di forte innovazione sociale e rispetto al quale è prioritario dare risposte con interventi di sistema basati sull’impegno solidale di tutti i soggetti pubblici della rete dei servizi alla persona”.
“Vogliamo accompagnare i giovani che escono dalle nostre strutture, fornendo loro gli strumenti concreti per l’acquisizione graduale dell’autonomia, così come avviene per i loro coetanei che vengono guidati dalla famiglia finché non si sentono pronti a vivere da soli”, dichiara la sindaca Virginia Raggi. “Con questo progetto sperimentale del tutto innovativo vogliamo quindi creare una rete di sostegno per i neomaggiorenni, che gli permetta di costruire il proprio futuro e di porre basi concrete per l’inserimento nel mondo degli adulti.”
Finalità dell’accordo sono offrire un sostegno ai giovani neo-maggiorenni, orientare le attività per il perfezionamento delle competenze lavorative, anche attraverso corsi di formazione professionale, sostenere i percorsi di studio già avviati, accompagnare lo svincolo graduale dal circuito assistenziale per l’inserimento in autonomia alloggiativa, favorire la costituzione di un gruppo di pari che possa costituire una valida risorsa per il rafforzamento dell’autostima e delle capacità di gestione della vita quotidiana; promuovere, attraverso la collaborazione con il volontariato, reti di solidarietà e di partecipazione territoriale.
Un supporto concreto per i ragazzi, con operatori specializzati che li affiancheranno e coadiuveranno nella gestione della vita quotidiana, dell’avviamento al lavoro, della costituzione di un gruppo di pari, nell’individuazione di figure di riferimento anche attraverso la peer education.

“Abbiamo voluto con forza questo progetto e siamo profondamente convinti che la formula abitativa del cohousing permetterà a ciascuno di mettersi in gioco, di dare il proprio contributo e nel contempo di sviluppare un senso di appartenenza: in altre parole di crescere insieme, come avviene in famiglia. Per questo abbiamo lavorato per la creazione di piccoli gruppi. Il progetto prevede un massimo di 5 ragazzi ad appartamento proprio per mantenere una dimensione quanto più possibile di carattere familiare, in cui il singolo possa essere protagonista, esprimere le proprie necessità e rafforzare le specifiche potenzialità. Come sempre, poniamo al centro la persona, nella sua totalità”, sostiene l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Veronica Mammì.