ASILO SAVOIA E MONTESPACCATO CALCIO IN AUDIZIONE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI: “AZIONARIATO POPOLARE È STRUMENTO DI LEGALITÀ”

Illustrate alcune integrazioni alla proposta di legge sulla partecipazione popolare alle società sportive

La delegazione di “Asilo Savoia” e del “Gruppo Sportivo Montespaccato” è stata oggi audita dalla VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) della Camera dei deputati nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 836 Molinari, recante “Disposizioni in materia di partecipazione popolare alla titolarità di azioni e quote delle società sportive, nonché delega al Governo per l’introduzione di agevolazioni per la gestione di strutture sportive” presentata dall’Onorevole Riccardo Molinari e sottoscritta da numerosi altri parlamentari.

Presenti in audizione il Presidente dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Asilo Savoia” Massimiliano Monnanni e l’Amministratore della società sportiva dilettantistica “Gruppo Sportivo Montespaccato” Antonello Tanteri.

Nel corso dell’audizione dopo aver illustrato la vicenda del Montespaccato Calcio, riscattatasi da un periodo buio di predominio criminale proprio attraverso lo strumento dell’azionariato popolare, fino ad ottenere il Premio “Be inclusive Ue Sport Awards” nella sezione “inspiring change”, per aver appunto ispirato il cambiamento di un intero quartiere attraverso la rinascita della propria squadra di calcio, i rappresentanti di “Asilo Savoia” e “G.S. Montespaccato” si sono soffermati sulla proposta di legge, evidenziando alcuni temi e illustrando alcune integrazioni.

Secondo quanto esposto alla Commissione “il tessuto societario ed associazionistico del calcio dilettantistico – soprattutto nella sua fascia contigua al professionismo, quindi a partire dalla categoria della Serie D e dei campionati regionali di Eccellenza – è da tempo sottoposto a molteplici fenomeni di irregolarità nell’approvvigionamento delle risorse finanziarie che sconfinano sovente in vere e proprie attività di riciclaggio e di infiltrazione criminale e ne minano non solo i valori e l’etica che dovrebbe caratterizzarle, ma ne provocano lo snaturamento, anche in termini di luogo identitario di rappresentanza delle comunità locali, fino a privare i territori, i tifosi e gli appassionati, delle rispettive società, depauperate del loro patrimonio storico e spesso soggette a cambiamenti di sede, nominativo e blasone”.

In tal senso, è proseguita l’audizione, fanno testo anche i richiami a suo tempo svolti dall’allora Procuratore nazionale antimafia ed oggi parlamentare, Federico Cafiero De Raho, circa la crescita dei fenomeni di infiltrazioni criminali nel calcio dilettantistico, mentre analoghe considerazioni sono state pubblicamente espresse in passato anche dal Presidente del “SIGA – Sport Integrity Global Alliance”.

“L’adozione della presente proposta di legge, anche in questo senso – hanno evidenziato Monnanni e Tanteri – può rappresentare uno strumento utile ed efficace, in quanto crea le condizioni per un riconoscimento ed un sostegno alle realtà sportive che, recuperando le origini alla base dell’associazionismo sportivo e calcistico, introduce regole e procedure atte a promuovere e diffondere la partecipazione diffusa delle società da parte delle comunità di cittadini e dei tifosi, che costituisce il vero argine a tutte le forme di snaturamento e depauperamento del tessuto sportivo oggi in atto”.

Oltre a proporre alcuni miglioramenti del testo atti a comprendere nella norma anche le società sportive dilettantistiche, è stata richiesta “l’introduzione dell’obbligo per tutte le associazioni e le società sportive considerate dalla proposta di legge di prevedere all’interno del sito istituzionale un’apposita sezione dedicata per l’appunto all’amministrazione trasparente, contenente tutti i dati finanziari e informazioni sui contratti di lavoro sportivo stipulati, recanti cifre e beneficiari”. Tale misura – secondo gli auditi – acquisterebbe “un evidente valore al fine di contrastare il fenomeno, in crescita esponenziale nel dilettantismo, dell’ingaggio di atleti con contratti riportanti cifre di gran lunga inferiori a quelle effettivamente corrisposte e che, tra gli operatori del settore, sono ben note con riferimento ai valori agonistici espressi dagli atleti stessi”.

È stata poi sottolineata l’importanza di riconoscere agli enti di partecipazione popolare sportiva istituiti in base alla proposta di legge, l’accesso ai benefici del 5 per mille.

La proposta di legge dovrebbe infine prevedere espressamente che all’interno degli enti di partecipazione popolare sportiva (EPPS) possano essere annoverati quali soci sovventori anche le amministrazioni locali di riferimento e tutti gli altri stakeholder pubblici e no profit operanti nel territorio di riferimento della società sportiva. Tale previsione, dovrebbe anzi non solo essere contemplata ma concretamente agevolata, in analogia con quanto già avvenuto nel settore delle politiche sociali con le c.d. “Fondazioni di Comunità”, diffuse in particolare in Lombardia.

“E’ importante – ha aggiunto Monnanni – che il processo di rafforzamento e radicamento sociale e sportivo che si propone di realizzare la nuova norma veda come protagonisti non solo i tifosi, individuali o in gruppo, ma tutti i cittadini orgogliosi di vedere il blasone della propria città o quartiere in lizza per un primato sportivo e le realtà sociali, culturali e aggregative che tale territorio popolano e rendono più inclusivo e partecipato”.

“Riconnettere le società sportive, a maggior ragione quelle dilettantistiche, alle radici della partecipazione popolare e della vita delle rispettive comunità – ha evidenziato Tanteri – costituisce infatti il vero antidoto a tutte quelle forme di inquinamento che – dalla gestione opaca delle sponsorizzazioni sconfina fino a forme gravi di infiltrazione criminale – rappresentano oggi un concreto e crescente rischio per lo sport dilettantistico, a partire dal calcio; fenomeni da contrastare promuovendo non solo trasparenza finanziaria e ove necessario l’intervento delle autorità competenti, ma ricreando le condizioni per una rinnovata vita partecipativa al loro interno in modo da restituirle davvero alle rispettive comunità territoriali”.

Nel ringraziare la Commissione per l’importante riconoscimento accordato con l’audizione, il Presidente di “Asilo Savoia” e l’Amministratore del “Gruppo Sportivo Montespaccato” hanno espresso l’augurio che quanto illustrato e proposto nell’audizione, tratto essenzialmente dal lavoro sul campo di oltre 5 anni e confortato da risultati oggettivi, sportivi, sociali e reputazionali, possa essere raccolto e fatto proprio dalla Commissione.